Gli Usa si schiererebbero al fianco di Taiwan in caso di attacco da parte della Cina. Le ultime dichiarazioni del presidente americano, Joe Biden, hanno prepotentemente riacceso i riflettori su un dossier lungo decenni
Gli sbarchi di queste ultime ore ci portano naturalmente a rivolgere il nostro sguardo verso l’Africa, che - come vi ho anche scritto negli scorsi giorni - sta particolarmente soffrendo a causa della guerra in Ucraina. L’approvvigionamento alimentare non è però l’unico fattore di instabilità, in molte aree del continente africano imperversano guerre etniche, civili, golpi militari, processi di transizione democratica bloccati, pressioni di Paesi terzi. È il caso ad esempio del Sudan e del Sud Sudan...
In Egitto il pane sovvenzionato, insieme ad altri servizi e beni forniti dallo Stato, è il termometro che misura la sua stabilitá sociale e politica. Il blocco dell’export di grano in Ucraina quali conseguenze potrebbe avere?
La richiesta di sostegno da parte di Mario Draghi sul dossier libico è una scelta che guarda lontano e che fa anche il paio con l’impegno della Francia di Macron nel conflitto in Ucraina, dove il presidente francese ci tiene che l’Europa sia garante dei negoziati per evitare che lo siano altri, uno fra tutti la Turchia
Il prossimo 12 giugno Taranto eleggerà il prossimo sindaco della città. In queste ore, in occasione della festività del patrono del capoluogo ionico che ricorre oggi, l’arcivescovo di Taranto ha diffuso il suo messaggio ai candidati sindaco e in linea generale a tutta la classe politica del territorio
Una riflessione che parte dall’Europa che vogliamo costruire ma segue il fil rouge della condivisione democratica e attiva dei valori che fondano la comune matrice culturale e politica
Sono note le denunce di Kiev sull’uso da parte dei russi di armi al fosforo, bombe e munizioni in particolare. Sebbene ancora non ci sia ufficialità sull’effettivo loro utilizzo in Ucraina, sappiamo per certo che queste armi sono altamente dannose per l’uomo. Ho presentato una risoluzione in commissione Esteri per chiedere l’impegno al Governo di farsi promotore - nelle sedi europee e internazionali - per il rafforzamento del Protocollo sulle armi incendiarie della Convenzione su certe armi convenzionali, siglata nel 1980 e di cui fa parte anche il nostro Paese.
La gestione del fenomeno migratorio, l’attuale assetto politico-istituzionale che rischia la deriva autoritaria nelle mani del Presidente Saied, le tensioni sociali scatenate dagli effetti della crisi economica e sanitaria, potrebbero riaccendere il mai sopito sentimento che fonda la Primavera Araba tunisina. L’Italia, proprio nell’ottica della ricentralizzazione del suo ruolo nel Mediterraneo di cui parlavo ieri in Aula, deve guardare con molta attenzione alla Tunisia e a tutta l’area, in quanto la stabilità di quelle zone può impattare in maniera diretta sui nostri interessi e sulla sicurezza nazionale
Oggi ero relatrice in Aula sulla ratifica dell’accordo tra Italia ed Ecuador. Con l’accordo si fissa l’impegno per entrambi i Paesi a rafforzare la loro collaborazione per prevenire, contrastare e condurre indagini sulla criminalitá. Il mio intervento in versione integrale. 
Di seguito il mio "messaggio in bottiglia" pubblicato da infosec.news per riflettere sulla posizione nevralgica che dovrebbe ricoprire l'Italia nel Mediterraneo. "Non sono così sicura che l’Italia, nel corso degli accordi che il Governo sta siglando tra Africa e mondo...

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