Gli sbarchi di queste ultime ore ci portano naturalmente a rivolgere il nostro sguardo verso l’Africa, che - come vi ho anche scritto negli scorsi giorni - sta particolarmente soffrendo a causa della guerra in Ucraina. L’approvvigionamento alimentare non è però l’unico fattore di instabilità, in molte aree del continente africano imperversano guerre etniche, civili, golpi militari, processi di transizione democratica bloccati, pressioni di Paesi terzi. È il caso ad esempio del Sudan e del Sud Sudan...
In Egitto il pane sovvenzionato, insieme ad altri servizi e beni forniti dallo Stato, è il termometro che misura la sua stabilitá sociale e politica. Il blocco dell’export di grano in Ucraina quali conseguenze potrebbe avere?
La richiesta di sostegno da parte di Mario Draghi sul dossier libico è una scelta che guarda lontano e che fa anche il paio con l’impegno della Francia di Macron nel conflitto in Ucraina, dove il presidente francese ci tiene che l’Europa sia garante dei negoziati per evitare che lo siano altri, uno fra tutti la Turchia
Sono note le denunce di Kiev sull’uso da parte dei russi di armi al fosforo, bombe e munizioni in particolare. Sebbene ancora non ci sia ufficialità sull’effettivo loro utilizzo in Ucraina, sappiamo per certo che queste armi sono altamente dannose per l’uomo. Ho presentato una risoluzione in commissione Esteri per chiedere l’impegno al Governo di farsi promotore - nelle sedi europee e internazionali - per il rafforzamento del Protocollo sulle armi incendiarie della Convenzione su certe armi convenzionali, siglata nel 1980 e di cui fa parte anche il nostro Paese.
La gestione del fenomeno migratorio, l’attuale assetto politico-istituzionale che rischia la deriva autoritaria nelle mani del Presidente Saied, le tensioni sociali scatenate dagli effetti della crisi economica e sanitaria, potrebbero riaccendere il mai sopito sentimento che fonda la Primavera Araba tunisina. L’Italia, proprio nell’ottica della ricentralizzazione del suo ruolo nel Mediterraneo di cui parlavo ieri in Aula, deve guardare con molta attenzione alla Tunisia e a tutta l’area, in quanto la stabilità di quelle zone può impattare in maniera diretta sui nostri interessi e sulla sicurezza nazionale
Oggi ero relatrice in Aula sulla ratifica dell’accordo tra Italia ed Ecuador. Con l’accordo si fissa l’impegno per entrambi i Paesi a rafforzare la loro collaborazione per prevenire, contrastare e condurre indagini sulla criminalitá. Il mio intervento in versione integrale. 
Con una interrogazione parlamentare chiederò al Governo di fornire maggiori dettagli sull'accordo sottoscritto con l'Algeria per l'aumento del volume del gas verso l'Italia. Il campanello d'allarme proviene da una intervista rilasciata dalla nipote di Enrico Mattei su La Verità del 25 aprile
Sono intervenuta in dichiarazione di voto sulla risoluzione di maggioranza nell'ambito della partecipazione del presidente del Consiglio Mario Draghi al Consiglio europeo del 24 e 25 marzo.
Una breve riflessione dopo aver ascoltato la testimonianza del presidente d'Ucraina Zelensky, intervenuto davanti al Parlamento italiano.

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