Sono intervenuta in dichiarazione di voto sulla risoluzione di maggioranza nell’ambito della partecipazione del presidente del Consiglio Mario Draghi al Consiglio europeo del 24 e 25 marzo. Di seguito il testo del mio intervento:

“È innegabile lo scatto in avanti che l’Unione europea ha fatto nelle ultime settimane sul fronte della condivisione degli intenti. La terribile guerra in Ucraina ha stimolato e accelerato percorsi pendenti, puntellandoli di priorità. Nonostante questa realtà, la cronaca che ci viene restituita sulle discussioni aperte in sede europea, ci riporta ancora frizioni e dubbi, soprattutto sul fronte delle sanzioni da incrementare contro l’invasore russo.

Nel discorso di ieri (22 marzo) al Parlamento, a seguito della testimonianza del presidente d’Ucraina Zelensky, lei ha detto chiaramente che l’Italia è con l’Ucraina, un Paese che ha diritto a essere libero e democratico. E soprattutto ha detto che l’Italia è pronta a fare di più. Ebbene l’ordine del giorno del Consiglio europeo richiama gli Stati membri alla responsabilità e al dovere di non deludere l’Ucraina, un Paese che abbiamo deciso di accogliere in Europa, e che per questo e in nome della democrazia di cui siamo testimoni non dobbiamo accontentare bensì aiutare con tutti i mezzi a nostra disposizione.

Anche perché non è eludibile la realtà che la resistenza e la lotta Ucraina esista e persista – in una maniera che lei stesso ha definito eroica – anche per dare all’Europa la possibilità di progredire e non semplicemente di sopravvivere. Il conflitto in Ucraina è un banco di prova che dobbiamo superare insieme senza infingimenti, dando anche il giusto peso alle dichiarazioni del presidente Zelensky che ieri ha chiaramente ribadito che la Russia sta utilizzando i soldi del petrolio e del gas per finanziare la sua guerra. Un inciso che può diventare uno strumento di persuasione per tutti coloro che sono ancora incerti sulle ulteriori sanzioni. Il popolo ucraino necessita di maggiori e più forti pressioni, ha bisogno che l’Europa si scrolli di dosso l’intransigente individualismo, che per fortuna è sempre più in minoranza. Per tutte queste ragioni, Centro democratico non farà mancare il suo appoggio al Governo”.

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