Nella giornata di ieri, nell’Aula della Camera il decreto Milleproroghe ha ricevuto il primo via libera.

Di seguito il testo del mio intervento, ho preso parola per esprimere il mio voto favorevole.

“Il decreto Milleproroghe è un provvedimento qualificante per l’intera Legislatura. Non solo a livello di contenuti ma anche sotto il profilo del lavoro parlamentare, ravvivatosi sulla scia della responsabilità che tutti, nonostante i retroscena, abbiamo dimostrato nei confronti dei nostri territori e comunità. 

Un prolungamento della legge di Bilancio, che non prevede unicamente proroghe di termini legislativi, come ad esempio quelle che riguardano le assunzioni e i concorsi, ma numerose norme sostanziali sul fronte sociale. 

Risultati raggiunti grazie alla volontà del Governo e in forza del lavoro nelle commissioni. 

In prima istanza, rilanciando il messaggio della collega Lapia nella giornata di venerdì (18 febbraio), voglio sottolineare ancora una volta il grande obiettivo centrato sul fronte dell’oncologia pediatrica. Il compimento di un percorso di sensibilizzazione che è stato portato avanti per anni, con il fine di aiutare le associazioni del Terzo settore, impegnate a supportare le famiglie e i pazienti colpiti da una terribile malattia. E poi le proroghe riconosciute in campo agricolo, come la possibilità per le aziende del settore di accedere, fino alla fine dello stato di emergenza, ad aiuti, benefici e contributi finanziari, insieme all’allungamento dei tempi per presentare le domande di intervento in favore delle imprese agricole danneggiate dalle infezioni di Xylella. E ancora, le norme sulla mobilità utili a potenziare le politiche di sostegno per porti, TPL e trasporto marittimo; la proroga dei contratti per il personale sanitario militare; la protrazione degli incentivi a favore del biogas agricolo; lo strumento del bonus psicologo per iniziare ad affrontare il disagio post pandemia, che ha colpito soprattutto le giovani generazioni. E per chiudere questa breve carrellata di alcune delle misure contenute nel Milleproroghe, è utile fare riferimento alle attività economiche che potranno beneficiare dei regimi di aiuti adottati dagli Enti territoriali. 

In sede di discussione del decreto Milleproroghe ho presentato un emendamento soppressivo dell’articolo 21. La disposizione normativa, prima della sua abrogazione nelle commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio, prevedeva una serie di modifiche a disposizioni che riguardano la destinazione delle risorse finanziarie derivanti dai fondi sequestrati e acquisiti dalla società Ilva SPA, destinando le stesse anche all’ulteriore finalità di decarbonizzazione ed elettrificazione del ciclo produttivo dello stabilimento siderurgico di Taranto. 

Il punto di partenza della norma soppressiva da me proposta è relativo anche alla collocazione della norma all’interno del decreto. Una norma così impattante e decisiva sul fronte delle bonifiche non avrebbe dovuto essere inserita in un atto che per quanto eterogeneo non costituiva la cornice ideale per la trattazione del tema. 

Il quale merita maggior approfondimento e confronto, difatti anche in sede di riformulazione, la mia linea è sempre stata cautelativa, mai ideologica. La medesima posizione non è possibile estenderla ad altre forze politiche che, a mio parere e al di là della soddisfazione sull’esito, non hanno dimostrato di lavorare per gli interessi di Taranto e dei cittadini. 

Non ho mai parlato di scippo a scapito delle bonifiche, ma solo di rischio. Ossia il pericolo che avrebbero potuto arrestarsi senza centrare l’obiettivo di tutela ambientale e della salute dei cittadini. 

Per me il percorso parlamentare sull’articolo 21 si è rivelato una vera e propria questione morale, perché non accogliere la nostra corale richiesta avrebbe significato assestare un duro colpo alla città, soprattutto tenuto conto di come la vicenda ex Ilva è stata gestita fino ad ora. Come ho già avuto modo di dire, mi auguro che d’ora in avanti il Governo tenga in conto che Taranto è una bomba pronta a esplodere, dove i cittadini, le varie componenti attive a livello sociale e i rappresentanti locali non intendono più trattare o peggio accettare ribassi e rallentamenti sulla tutela della salute e dell’ambiente. 

Voglio evidenziarlo, la mia non è una posizione strumentale ma si basa sui fatti, dato che – come anche i Commissari straordinari hanno avuto modo di ribadire nel corso delle audizioni sul Milleproroghe – le operazioni di bonifica all’interno del siderurgico del capoluogo ionico sono talmente complesse e non prive di sorprese in fase operativa, che il Governo non avrebbe potuto fare affidamento sulle risorse non ancora allocate per la decarbonizzazione.

In conclusione, mi permetto un inciso politico. 

Con la medesima integrità che ho utilizzato nell’incipit dell’intervento, quando ho riconosciuto lo sforzo parlamentare, sento il dovere di sottolineare come l’iter del Milleproroghe sia stato a tratti caratterizzato da alcune battaglie simboliche capaci di creare tensioni tra i partiti di maggioranza, e tra essi e l’Esecutivo. 

Qualcuno fuori da quest’Aula si è anche chiesto se, da adesso in poi, le dinamiche che abbiamo vissuto e subito nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio si ripeteranno ogni qualvolta ce ne sarà occasione. 

Dal mio canto, mi auguro che in particolare le forze politiche che compongono la maggioranza non disattendano il mantenimento dell’unità nazionale, che poi è lo scopo principale del nuovo corso quirinalizio, insieme al dovere di cogliere e rilanciare la progettualità che fonda il PNRR. 

Capisco e riconosco l’istinto elettorale di alcuni, ma stiamo attenti a non trasformare la dialettica politica e il sano confronto tra Governo e Parlamento in contestazioni fini a se stesse, solo per nascondere contraddizioni di gruppo e mire elettorali”.