Il tortuoso percorso che ha seguito la proposta di legge sui sindacati militari ci ha illuso che saremmo giunti a un intervento legislativo realmente rappresentativo delle istanze provenienti da tutti gli attori del comparto.

Invece quella che è stata approvata oggi alla Camera è una proposta normativa che si è autolegittimata sulla base degli annunci e di un confronto precluso ad alcuni già in partenza. Sbarrato prima di tutto verso le associazioni sindacali per militari già esistenti, le cui istanze sono state superate dalla mediazione politica tra le altre forze in Parlamento e le alte sfere del comparto Difesa.

Peccato che la mediazione sia avvenuta solo al ribasso, dimenticando la voce che si pretendeva inizialmente di tutelare. Un esempio fra tutti è il passo indietro sulla competente giurisdizione in caso di controversie per condotta antisindacale, su cui anche io ho presentato un emendamento affinchè potesse ritornare nell’alveo del giudice del lavoro, quindi ordinario e non amministrativo.

Su questo tema e su tanti altri, come anche le materie di competenza delle associazioni sindacali militari, le richieste degli interessati sono state ignorate, arrivando a un primo via libera monco e incoerente rispetto alla visione iniziale.