Questa mattina, in commissione Difesa, il Governo ha risposto a una mia interrogazione sul tema.

Forse non tutti sanno che, secondo la cosiddetta legge Lorenzin – dal 2018 -, tutti quelli che esercitano una professione sanitaria devono obbligatoriamente essere iscritti all’albo professionale di competenza. Questa norma coinvolge anche il personale militare per il quale l’Amministrazione Difesa – già dal febbraio 2019 – ha avviato urgenti verifiche sulla giusta applicazione della normativa. È davvero importante perché gli infermieri militari che, ad oggi, sono sprovvisti dell’obbligatoria iscrizione all’albo, potrebbero quindi trovarsi nelle condizioni di commettere il reato di abusivo esercizio di una professione.

Ora, il ministero della Difesa – appunto rispondendo alla mia interrogazione – ha dichiarato che tale questione non solo ha catalizzato la massima e fattiva attenzione da parte del Dicastero e del Ministro in prima persona – proprio a tutela del personale – ma sta anche affrontando il tema congiuntamente alle altre Amministrazioni competenti, al fine di valutare l’opportunità di introdurre una specifica modifica normativa. Sono soddisfatta sia del modus operandi, sia perché è stata accolta una delle mie richieste.

Il caso degli infermieri militari comporta, poi, un’altra particolarità rispetto a quella già esposta e a cui si sta cercando di porre rimedio, proprio perché – essendo loro militari – oltre a seguire il normale programma per la preparazione tecnico professionale volto al conseguimento del diploma di laurea, devono portare a termine materie di studio ed esercitazioni pratiche, tipiche dell’addestramento richiesto a tutti gli appartenenti al comparto medesimo.

Alla luce di questa loro specificità, appare una scelta di buon senso intraprendere una discussione interministeriale, perché a seguito dell’entrata in vigore della norma Lorenzin è sorta l’esigenza, in seno al comparto Difesa e Sicurezza, di definire alcune questioni sia interpretative che applicative in relazione al soggetto che si dovrebbe fare eventualmente carico degli oneri di iscrizione agli albi professionali.

SI VA AVANTI SPEDITI PER RISOLVERE QUESTO GAP
Infatti, nella giornata di ieri ha avuto luogo, presso il Dipartimento per gli Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un primo incontro in tal senso con i rappresentanti dei Dicasteri interessati alla questione – nello specifico Interno, Finanze e Salute – al fine di arrivare il prima possibile a una soluzione condivisa nell’interesse di tutto il personale del comparto coinvolto.