Duplice uso sistemico: declinato in parole povere l’impiego innovativo delle Forze armate al servizio del Paese!

Un interessantissimo incontro al quale ho partecipato lunedì mattina a Roma, insieme al Ministro Elisabetta Trenta e il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo.

Ne ho già parlato molte volte, riprendendo gli spunti del Ministro che, sin dall’inizio del suo insediamento, ha cercato di puntare moltissimo sul dual use della Forza armata per il monitoraggio e la prevenzione in vari ambiti, in primis quello ambientale e anche delle aree archeologiche.

Un panel di tutto rispetto che ha apportato all’intera platea numerosi stimoli, infatti penso che questi modelli potrebbero essere tranquillamente esportati anche sul nostro territorio, il quale ha bisogno di essere controllato, quindi preservato, sia a livello ambientale che storico-culturale.

Promuovere nel nostro Paese queste grandi innovazioni tecnologiche – a servizio del bene comune e di alcuni diritti fondamentali come l’ambiente – anche grazie all’ausilio delle nostre Forze armate, rappresenta sia una sfida che un’opportunità. Quante tragedie ambientali e quanti disastri culturali (relativi ad esempio ai crolli) potrebbero essere contrastati. Ci stiamo addentrando in una nuova visione che fonde la tecnologia con la capacità e disponibilità umana: i progetti in tal senso – anche a livello europeo – sono davvero tantissimi. In testa il programma UE Copernicus di osservazione della terra, nel quale partecipano importanti società del settore.

Sono entusiasta di questa direzione, lavoriamo nel verso giusto!