Martedì scorso il Governo ha posto la fiducia sul decreto che riguarda la proroga dell’emergenza Covid.
Questo significa, in sintesi, zero discussione parlamentare (un’altra volta, SIC!).
In questo decreto sono contenute alcune disposizioni che riguardano i nostri Servizi segreti, o meglio il conferimento degli incarichi di direzione di AISE, AISI, e DIS.
Letteralmente…
“Le disposizioni di cui al comma 6 modificano gli articoli 4, 6 e 7, della legge 3 agosto 2007, n. 124, nella parte relativa alla disciplina del conferimento degli incarichi di direzione, rispettivamente, del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE) e dell’Agenzia in- formazioni e sicurezza interna (AISI).
In particolare, le modifiche sono volte a consentire che il rinnovo dell’incarico dei Direttori dei citati organismi possa essere disposto, fermo restando il limite massimo di ulteriori quattro anni, più volte con provvedimenti successivi, superando in tal modo la preclusione di legge che prevede che si possa procedere al rinnovo di tali incarichi per una sola volta.
Tali disposizioni introducono, quindi, un elemento flessibile nell’intento di garantire nelle diverse situazioni e nei possibili contesti, come ad esempio nell’attuale stato di emergenza sanitaria, la continuità e la funzionalità della guida degli apparati di intelligence, in modo da evitare possibili pregiudizi in un settore particolarmente delicato quale quello preposto alla tutela della sicurezza nazionale”.
NON SI SCHERZA CON LA SICUREZZA DELLA REPUBBLICA!
L’ennesima fiducia del Governo Conte II oltre a esautorare le funzioni del Parlamento, tende a restringere la trasparenza sul nostro apparato d’intelligence.
Per questo credo che la deputata Federica Dieni, anche in qualità di segretario del Copasir, abbia fatto bene a ribadire l’importanza del suo emendamento che – sottoscritto da una numerosa schiera di parlamentari – propone di respingere il comma del decreto sulla proroga dell’emergenza con cui si modifica la legge sui servizi segreti del 2007, proprio nella parte che riguarda la durata del mandato dei vertici di Dis, Aisi e Aise.
Il termine ‘segreti’ non deve assolutamente compromettere il primario compito a cui sono chiamati gli operatori dei servizi d’intelligence nazionale, ossia l’interesse pubblico che deve rimanere lontano dall’opacità generata dalla gestione di questa emergenza sanitaria.
Come ho già avuto modo di dire nelle mie numerose comunicazioni a margine dell’interrogazione presentata mesi fa sui Servizi segreti, sulla mancata prevenzione e sulla non adeguata informazione intorno alla pandemia.
Credo che da qui a breve il Governo si ritroverà a fare i conti con i cittadini, esasperati da una conduzione dell’emergenza a tratti scellerata!
Il 2 settembre ho dichiarato in Aula il mio voto contrario al dl cosiddetto Covid, ossia quello che si propone di prorogare l’emergenza. Ma attenzione, perché la mia contrarietà non è sul decreto bensì nei confronti di un vero e proprio atto di imperio con cui il Governo intende modificare una norma che regola la nomina dei vertici dei servizi segreti.