Bisogna parlare di norme a contrasto della violenza di genere per promuovere i punti di forza e migliorare i punti di debolezza ma è anche necessario creare opportunità di informazione, sensibilizzazione e conoscenza del fenomeno, come argine all’emergenza e soprattutto come ancora di salvezza per tutte quelle donne che vanno incoraggiate a non sentirsi più sole. Possibilmente dobbiamo farlo fuori dalle stanze chiuse dei palazzi, nei centri di aggregazione cittadini, per essere il più plurali e aperti possibili, affinchè si arrivi a colpire le titubanze e le paure di chi subisce e rimane in silenzio, perché ha timore di non essere compresa, o peggio ancora derisa.
È successo a maggior ragione in passato, quando ancora tutto questo giustificato clamore non era presente e continua ad accadere oggi, perché siamo ancora agli albori della consapevolezza, ci limitiamo secondo me, molte volte, a raccontare i fatti, a sbattere in prima pagina i femminicidi che, secondo le ultime analisi, accadrebbero qui in Italia ogni 72 ore.
Oggi ho voluto partecipare a tutti gli eventi istituzionali in programma: nel primo pomeriggio all’inaugurazione della panchina rossa nel cortile d’onore di Palazzo Montecitorio, dalle 16 all’evento organizzato in memoria di Santa Scorese, una giovanissima ragazza uccisa barbaramente a Palo del Colle una trentina di anni fa, dopo che aveva ripetutamente denunciato il suo aguzzino e infine alle 18 all’illuminazione di Palazzo Montecitorio, un color arancio luminoso come il futuro delle donne!
Ci tenevo a essere presente a tutti questi momenti per comunicare l’importanza di esserci, di comprendere e soprattutto la volontà di trasmettere – partendo dalla famiglia e poi continuando nella scuola – l’uguaglianza, il rispetto e l’educazione emozionale.
Ne parliamo oggi che è il 25 novembre, la giornata dedicata all’eliminazione della violenza contro le donne, ma ogni giorno continuiamo a portare con noi e dentro di noi la coscienza di avere il diritto a essere libere da qualsiasi tipo di sopruso!