L’efficienza energetica è strettamente connessa all’obiettivo – condiviso da tutto il MoVimento 5 Stelle – di muoverci in maniera sempre più spinta verso l’uso di fonti rinnovabili. Questo passaggio, reso quantomai obbligatorio dall’annoso problema del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici in generale, deve richiamare l’attenzione della classe politica, che sta già da tempo percorrendo la strada delle policies sostenibili a livello ambientale ma anche dei costi per l’utenza.
Questa è brevemente la premessa del convegno a cui ho partecipato questa mattina a Palazzo dei Gruppi, durante il quale si è tenuta la presentazione dell’8^ rapporto annuale sull’efficienza energetica, con il questore della Camera, Federico D’Incà, il presidente dell’Enea, Federico Testa e il sottosegretario allo Sviluppo economico, Davide Crippa.
È fuori qualsiasi dubbio come e quanto il #M5S abbia a cuore il tema dell’efficienza energetica, considerata una leva strategica indispensabile per il passaggio alle risorse rinnovabili e non inquinanti. Quest’ultimo – come accennato anche prima – rappresenta un percorso obbligato così come richiesto dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
È importante che la classe politica al Governo collabori con gli istituti di ricerca, perché essi possono fornire il supporto necessario agli utilizzatori finali e rendere le politiche energetiche fattive e strutturali. Oggi #Enea ci ha detto in estrema sintesi che: sono oltre 39 i miliardi di investimenti per gli interventi di riqualificazione energetica, di cui 3,3 miliardi solo nel 2018, con un risparmio cumulato di circa 100 milioni di Megawattora (MWh).
Dobbiamo tenere a mente una cosa fondamentale: perseguire sulla strada delle rinnovabili può diventare cosa vana laddove non venga portato avanti parallelamente un processo di efficientamento energetico.
Nel corso del convegno, tra i vari interventi della tavola rotonda, è stato toccato il tema della blockchain. Voi vi chiederete cosa c’entri… eppure dovete sapere che LA BLOCKCHAIN È L’ANELLO MANCANTE CHE CI PERMETTE FINALMENTE DI ARRIVARE ALLO SCAMBIO DI ENERGIA PEER TO PEER!
Mi spiego meglio, facendo dapprima una premessa: la blockchain è un sistema di connessione e scambio fra utenti di dati identificati in maniera univoca e non modificabile. Ciò è possibile fra persone ma anche fra imprese e asset, senza l’utilizzo di intermediari e strutture gerarchiche.
Adesso entriamo nel vivo…
Sappiamo molto bene che la distribuzione e la produzione dell’energia è ad oggi appannaggio quasi esclusivo di grandi compagnie: esse consentono di usufruire di energia da fonti non rinnovabili per l’80%, con costi finali di gestione molto alti per l’utenza.
D’altra parte, tutti noi possiamo produrre energia rinnovabile, attraverso il solare o l’eolico ad esempio. L’energia però non può essere stoccata, se non a costi davvero molto elevati. Quindi nel momento in cui non utilizziamo l’energia che produciamo, abbiamo la possibilità di reimmettere questa energia nel mercato attraverso dei contatori che ci mette a disposizione il nostro usuale fornitore di energia. Cosa succede? Che di fatto non percepiamo immediatamente i benefici della nostra produzione di energia pulita ma andiamo in compensazione con quella fornita dalla compagnia.
Adesso, cosa può fare la blockchain? Rende possibile introdurre apparecchi digitali collegati alla rete che monetizzano in tempo reale la produzione di “energia in casa”, creando così un sistema trasparente e certificato dei consumi e della reale produzione di energia della comunità: in sintesi si crea una rete dove ogni nodo produce o acquista energia direttamente dal nodo vicino.
Spero di essere stata chiara ed esaustiva. Sono temi un po’ complicati ma di cui tutti devono essere consapevoli per scegliere nel migliore dei modi: ne va del nostro futuro su questo pianeta!