In queste ore sto raccogliendo le adesioni dei miei colleghi e colleghe in Parlamento per dare avvio a un Intergruppo parlamentare d’amicizia tra l’Italia e la Repubblica di San Marino.
Sembra incredibile ma nella miriade di intergruppi esistenti, non compare in questa Legislatura un gruppo di confronto e discussione sui rapporti tra noi e l’enclave di San Marino.
La Repubblica del Titano è notoriamente ritenuta la più antica repubblica esistente al mondo, come vi ho detto prima è un enclave nel territorio italiano, un piccolo Stato posto tra l’Emilia Romagna e le Marche. Con il nostro Paese vanta un articolato rapporto secolare, caratterizzato da una proficua tradizione di scambi e soprattutto dalla comunanza dei medesimi valori. Non parliamo quindi unicamente di ragioni geografiche ma soprattutto legami storici e culturali.
Per darvi qualche dato, le relazioni tra l’Italia e San Marino sono innanzitutto regolate dalla Convenzione di amicizia e buon vicinato che risale al 1939.
San Marino ha poi da tempo avviato un negoziato con l’Unione europea per un Accordo di Associazione.
E alla luce della stipula nel 2013 della Convenzione contro le doppie imposizioni fiscali tra Italia e San Marino, l’anno successivo – ossia nel 2014 – la Repubblica del Titano è stata espunta dalla “black list” italiana, ed è inoltre entrata nel Sepa, l’Area unica dei pagamenti in Euro, quindi dal 2015 è compresa nella “white list” fiscale italiana.
Non posso poi non sottolineare che San Marino, non appena l’Unione europea e quindi l’Italia hanno promosso sanzioni contro la Russia, si è perfettamente allineata, nonostante le decisioni prese contro Mosca abbiano avuto un impatto significativo sul tessuto economico del piccolo Stato, il quale si regge anche sul turismo.
I rapporti tra Italia e San Marino hanno nel tempo vissuto alti e bassi: prendiamo ad esempio la questione del vaccino Sputnik. San Marino ha dovuto adottarlo e proporlo alla cittadinanza nonostante l’antidoto russo non avesse ancora ricevuto il via libera dall’Agenzia europea del farmaco. Questo perché i vaccini autorizzati e distribuiti in Italia non arrivavano entro i loro confini.
Al di là della cronaca, San Marino rimane comunque un importante, nonché storico, interlocutore del nostro Paese, e proprio perché ci sono stati momenti in cui la comunicazione tra noi e loro non è stata ottimale, credo che sia arrivato il momento di utilizzare lo strumento del confronto e della diplomazia parlamentare.
L’intento principale dell’intergruppo è semplicemente quello di aprire un confronto costante e trasversale tra i rappresentanti in Parlamento e gli interlocutori istituzionali della Repubblica di San Marino, con l’obiettivo di migliorare gli aspetti che attengono alla nostra attività legislativa e poter approfondire con tempi più distesi la discussione su questioni che coinvolgono entrambi i Paesi, anche con l’augurio che il dialogo possa partire sin da ora continuando magari successivamente.