Un obiettivo arduo, per cui vi chiedo sostegno soprattutto nel corso di questa prima fase di consultazione pubblica. Sono al termine del mio percorso normativo sul tema del personale militare e civile del mondo Difesa. Dapprima ho trattato il transito, successivamente la mobilità volontaria e ora chiudo il cerchio con il personale civile.

I punti cardine della mia terza proposta di legge sono:

  1. il recupero del gap economico, evidentemente sofferto dal personale civile dell’Amministrazione Difesa, sia nei confronti degli altri dipendenti pubblici sia della componente militare del Ministero. Intendo farlo attraverso una riparametrazione del trattamento economico, colmando le divergenze retributive attraverso un nuovo sistema in aggiunta alla retribuzione complessiva, prevista appunto dall’attuale contratto collettivo nazionale.
  2. Ancora…una migliore distribuzione del personale civile del Dicastero della difesa, sia in relazione alla revisione dello strumento militare nazionale – di cui alla legge 31 dicembre 2012, n. 244 -, sia nella prospettiva della valorizzazione e dell’ottimizzazione dell’impiego delle professionalità del medesimo personale.

Salvaguardare poi, senza alcuna dispersione, le diverse professionalità impiegate nei contesti dell’area tecnico-operativa e dell’area industriale della Difesa come stabilimenti e arsenali militari, tra cui, in particolare quelli appartenenti alla prima e alla seconda area funzionale. 

Con la mia proposta di legge miro infatti a garantire l’accesso dall’esterno di personale di supporto alle Forze armate e del turn over del personale più esperto, senza perderne le specifiche professionalità.

Ed è proprio per ampliare e realizzare un più elevato livello di professionalità che, la mia proposta di legge, all’articolo 2 autorizza il ministero della Difesa, nell’ambito dei posti disponibili e in relazione al fabbisogno, a indire una o più procedure concorsuali per l’assunzione di personale da inquadrare nella seconda area funzionale, con profilo di assistente e attribuzione della seconda fascia retributiva d’inquadramento, nonché a  dare seguito a una o più procedure selettive riservate per il passaggio del personale inquadrato nella prima area funzionale alla seconda area funzionale, con profilo professionale di addetto e attribuzione della prima fascia retributiva d’inquadramento F1, in conformità al contratto collettivo nazionale comparto Ministeri.

Analogamente, nei commi successivi dell’articolo 2, la norma autorizza sempre il Ministero della difesa a indire una o più procedure concorsuali per l’assunzione di personale da inquadrare nella terza area funzionale, con attribuzione della prima fascia retributiva d’inquadramento con profilo di assistente e attribuzione della seconda fascia retributiva d’inquadramento, nonché a organizzare una o più procedure selettive riservate per il passaggio del personale inquadrato nella seconda area funzionale alla terza area funzionale, con attribuzione della prima fascia retributiva d’inquadramento F1, qualora in possesso dei prescritti titoli di studio previsti per l’accesso dall’esterno alla terza area.

È doveroso rivedere il comparto del personale civile della Difesa, in quanto l’esistenza stessa di due tipologie di personale difesa (militare e civile) determina, inevitabilmente, obiettive specificità. Inoltre credo che il personale civile debba in primis colmare la grave e cronica carenza organica, attraverso una maggiore efficienza e produttività nel proprio lavoro che tuttavia, non risulta compensata da serie e adeguate prospettive di avanzamento professionale e di miglioramento economico. 

È un argomento altamente tecnico che vi consiglio di leggere nel suo insieme, articolo dopo articolo, per potermi dare – anche attraverso la sezione Lex Parlamento – il vostro prezioso riscontro. Avete tempo fino al prossimo 9 agosto 2019, se non iscritti alla piattaforma Rousseau potete comunque inviare le vostre considerazioni all’indirizzo di posta elettronica ermellino_a@camera.it.