L’importanza del racconto che ti scuote fin nel profondo. Questa è la sintesi dell’evento di ieri sera, magistralmente organizzato a San Pancrazio Salentino sul tema della violenza sulle donne. Un susseguirsi di emozioni alternate tra ballo, canto e testimonianze di donne che hanno trovato il coraggio di riappropriarsi della loro vita. Ho contribuito al dibattito facendomi portavoce delle parole del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che ha elogiato il ruolo fondamentale svolto dalle donne in missione nel RI-costruire il tessuto sociale in aree di crisi e, soprattutto, considerare il loro apporto non migliore o peggiore, ma bensì complementare a quello svolto dai colleghi uomini, perché lavorando insieme si ottengono risultati migliori.

‘Saccheggiando’ dalla borsa di Dalila Nesci, mi sono permessa nel mio piccolo di utilizzare parole guerriere, per provocare in ogni donna presente quella rivoluzione interiore che é alla base di ogni crescita culturale. Perché dobbiamo liberarci da quegli schemi mentali che noi stesse abbiamo creato. Se nella letteratura la violenza di genere non è più tabù, nella realtà quotidiana continuiamo in maniera sottile a essere schiavi di certi stereotipi tipici della società patriarcale. Mi duole constatare che molto spesso le peggiori nemiche di noi stesse siamo noi donne: dobbiamo essere più empatiche, e farci qualche sorriso o carezza in più perché ognuna di noi combatte le proprie battaglie quotidiane e il mondo ci ha già bruciato e imbavagliato per troppo tempo. Usciamo dal nostro baco e spieghiamo le ali per volare verso la felicità a cui abbiamo diritto! Come ogni donna, sento sulle spalle il peso della responsabilità di dover dar voce nelle istituzioni alle problematiche di genere, e lo farò anche in maniera simbolica attraverso il canale dello sport dato che presto indosserò la maglia della Nazionale calcio femminile parlamentari con l’unico scopo di promuovere la sensibilizzazione su un tema quantomai attuale. Ringrazio di cuore tutte le partecipanti, le operatrici, le dottoresse, le volontarie, il Consigliere comunale M5S Vito Schito e il professor Francesco Paolo Romeo, augurandomi di replicare al più presto questo evento nella provincia di Taranto!