Non posso dare il mio via libera al Milleproroghe senza che venga modificato, o meglio soppresso, l’articolo 21, che in sintesi chiede di spostare le somme non utilizzate del patrimonio destinato per interventi di decarbonizzazione ed elettrificazione del ciclo produttivo dello stabilimento siderurgico di Taranto.
Prima di spiegarvi il perché, ricordo che le risorse del patrimonio destinato (originariamente pari a 1 miliardo 157 milioni di euro derivanti dai fondi sequestrati alla famiglia Riva e successivamente acquisiti da Ilva S.p.A. in amministrazione straordinaria) sono di norma disposte per far fronte a interventi di disinquinamento e decontaminazione di alcune aree interne ed esterne dello stabilimento.
Ho deciso quindi di presentare un emendamento soppressivo dell’articolo in questione, e la mia motivazione si basa essenzialmente su dati e fatti. Infatti non mi sentirete parlare di scippo a scapito delle bonifiche, ma solo di rischio. Pericolo che possano arrestarsi senza centrare l’obiettivo di tutela ambientale e della salute dei cittadini.
Senza andare troppo lontano, i dati e i fatti su cui baso il mio timore sono riascoltabili qui , perché come hanno ben illustrato i commissari straordinari Ilva in AS, auditi in commissione congiunte Affari costituzionali e Bilancio, le operazioni di bonifica all’interno della fabbrica sono talmente complesse e non prive di sorprese in fase operativa, che il Governo non può fare affidamento sulle risorse non ancora allocate per la decarbonizzazione. Non puó assolutamente contarci perché non è detto che esse non possano servire per far fronte a possibili aggiornamenti di spesa nell’ambito di operazioni di bonifica, decontaminazione o messa in sicurezza già avviate.
‘Non allocata’ non è sinonimo di ‘non utile’! Un esempio su tutti per capire ciò che intendo è quello che i commissari spiegano in audizione non tanto sulla messa in sicurezza delle discariche dell’acciaieria, quanto sulla loro gestione post operativa.
La battaglia contro l’articolo 21 del Milleproroghe va avanti da settimane, altri colleghi deputati di vari colori politici presenteranno come me un emendamento soppressivo. Mi piace pensare che questa unità d’intenti possa essere d’esempio al Governo che non dovrà permettere di anteporre una decisione meramente politica e avventata all’interesse di un intero territorio.
La discussione in Aula del decreto Milleproroghe inizierà fra qualche settimana, spero a giorni di darvi notizie sull’approvazione dell’emendamento.