La mia risoluzione sulla crisi in Libano prosegue il percorso in commissione Esteri. Oggi abbiamo dato avvio al ciclo di audizioni, ascoltando l’ambasciatrice Nicoletta Bombardiere, una tra le prime personalità che ho richiesto di audire per approfondire il tema dell’atto.
Gli sviluppi della recessione che ha colpito il Libano descrivono un quadro macroeconomico dove la valuta locale ha subito una svalutazione del 95%, l’inflazione è arrivata a toccare un numero a tre cifre, il Pil del Paese è diminuito della metà, la crisi energetica garantisce solo due ore di elettricità fornita dal servizio nazionale nell’arco di una intera giornata, il crollo del potere d’acquisto è notevole, il tasso di povertà tocca il 70%, la disoccupazione è dilagante.
Tutto questo, più altri fattori di cui ci ha parlato l’ambasciatrice nel suo intervento, hanno causato una terribile crisi umanitaria, che spinge i libanesi – quindi non solo i rifugiati siriani e palestinesi – a voler lasciare il Paese, sempre più spesso attraverso canali irregolari.
Vi ricordo a questo proposito che la stabilizzazione del Libano è importante anche, ma non solo, per assicurare la sicurezza nel Mediterraneo. Un tema molto caro all’Unione europea che dovrà, al di là dell’impegno singolo di alcuni Paesi europei, imporsi come un attore politico in grado di aiutare e vigilare affinché il Libano possa raggiungere innanzitutto una stabilità politica, avviando successivamente un percorso di riforme strutturali. Ma per arrivare a questo, come del resto ha affermato la stessa ambasciatrice, ci sarà bisogno di arrestare la crisi. Su questo versante sarà molto importante l’accordo con il FMI (Fondo Monetario Internazionale), che ad oggi è ancora alle battute iniziali.
L’Italia è stato ed è tuttora un Paese nevralgico nel quadro di ripresa del Libano, i percorsi in cui si muovono i nostri progetti di cooperazione non riguardano solo aspetti multilaterali, perché l’Italia opera anche in numerosi programmi di cui ha gestione diretta. Per il 2022, il Governo italiano ha stanziato ulteriori risorse, dovrá continuare a farlo mirando più che altro al Libano e alle opportunità per i cittadini libanesi. Non dimenticando, come ci ha tenuto a sottolineare l’ambasciatrice, di arrivare a soluzioni consensuali, anche per questo il Parlamento italiano sarà chiamato nel prossimo futuro a incrementare lo strumento della diplomazia parlamentare, allargando il dialogo a partner europei e internazionali.
Vi invito a riascoltare l’audizione.