Giustamente il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, attiva una procedura nei confronti dell’ex Ilva. Ora si valuti anche il ritiro dell’AIA, così come richiesto tramite una interrogazione parlamentare – a prima firma del collega Giovanni Vianello -, rivolta ai Ministri Stefano Patuanelli e Sergio Costa.

È questo il messaggio che recapitiamo al Governo, mentre a tutte le autorità e ai cittadini ribadiamo la necessità che ora più che mai tutto il territorio pugliese, indipendentemente dal colore politico, rimanga unito e dica forte a Roma che Taranto e la Puglia non sono più disposte ad accettare veleni che in nessun’altra parte d’Italia verrebbero tollerati.

Siamo sinceramente amareggiati per i risvolti della vicenda, e ci auguriamo che nessuno a Roma voglia perdere di credibilità dinanzi a una intera città. Perché è pacifico pensare che, oltre all’interesse sull’accordo tra lo Stato e Arcelor Mittal in cui Taranto è evidentemente tagliata fuori, ci sia una popolazione che pretende un riscontro concreto sui diritti fondamentali, quali la salute e l’ambiente, nonché l’importanza a un lavoro dignitoso.

Sono momenti decisivi che meritano iniziative immediate, in quest’ottica la possibilità della cosiddetta svolta green per l’ex Ilva, non solo ci lascia perplessi ma fa balzare troppo in là nel tempo un’eventuale, e allo stesso tempo non scontata, soluzione ai bisogni essenziali e quotidiani dei cittadini e dei lavoratori!

[nota del 27 febbraio 2020 diffusa in maniera congiunta con il collega Giovanni Vianello]

[foto tratta da ilsole24ore.com]