La città di Taranto è una realtà complessa che merita risposte concrete e immediate.
Purtroppo, devo constatare che anche sul fronte assunzioni in Arsenale – così come previsto nella legge di Bilancio 2019 -, il ministero della Difesa ha perso tempo prezioso.
Solo a maggio di quest’anno, dopo circa un anno e mezzo dal varo della Bilancio, ha chiesto al dipartimento della Funzione pubblica di poter procedere improprio sulle relative procedure concorsuali previste. Su quali siano i tempi che verranno osservati, e anche su quale sia il destino delle ulteriori assunzioni annunciate da più parti all’interno del Cantiere Taranto, non ne abbiamo certezza.
Davanti a queste evidenze, le affermazioni del Sottosegretario Tofalo, fatte in merito all’importanza degli arsenali nei territori, in quanto capaci di dare equilibrio in aree critiche a livello occupazionale, appaiono alquanto retoriche.
Il Piano industriale arsenali per il quinquennio 2020-2025 non è confortante, come del resto non lo è aver appreso che il Cantiere Taranto si sia arenato a causa del Covid-19. Eppure io ricordo che il Sottosegretario al ministero della Difesa, Calvisi, in tempi non sospetti venne proprio a Taranto per presentare queste ulteriori assunzioni come un’operazione già in essere. Ebbene, credo forse che sarebbe meglio abbandonare la retorica dell’annuncio capace solo di capitalizzare un consenso di breve periodo. Basta con le rassicurazioni, l’Arsenale di Taranto deve vivere di fatti, anche perché non c’è più tempo, i dati sono sotto gli occhi di tutti.
Il ministero della Difesa e il Governo tutto chiarisca in maniera fattiva le sue priorità su Taranto.