Cari, in calce vi lascio il virgolettato del mio pezzo, oggi pubblico sulla Gazzetta del Mezzogiorno, in prima pagina dell’edizione Taranto.

Buona lettura e, mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate. Potete condividere questa notizia tramite i miei canali ufficiali!

“Che la si chiami emergenza, fenomeno o tendenza, l’immigrazione viene rappresentata spesso in maniera inesatta. Persino la percezione che ne abbiamo è errata e, un argomento tanto delicato presta il fianco a facili strumentalizzazioni.

Ad oggi, i viaggi sui barconi che giungono sulle nostre coste sono un fenomeno strutturale, suscettibile di fluttuazioni in base alle normative nazionali o comunitarie messe sul tavolo dalle policies sociali. Ciò che cambia davvero (tanto da far invidia al vento) è la nostra interpretazione, dell’accoglienza prima di tutto.

Sono state scritte pagine di giornali, indossate magliette, organizzate manifestazioni e, in città qualcuno mi ha anche chiesto come farò a camminare, d’ora in poi, a testa alta. È un dato di fatto che il Decreto sicurezza non era nelle nostre corde ma è innegabile che al Paese servisse una più attenta regolamentazione per colmare i vulnus dei governi precedenti, in cui hanno fatto capolino mafie e interessi mercenari.

È un dato di fatto, poi, che il testo approvato sia oggi tutt’altro rispetto a quello varato dal consiglio dei Ministri: sono stati aggiunti 34 nuovi articoli, la discussione è stata ampia e trasversale, abbiamo eliminato numerosi elementi di possibile contrasto con le esigenze di tutela dei diritti fondamentali dei più deboli e, infine rafforzato gli obiettivi di trasparenza perseguiti dall’intervento legislativo. Tutto questo promuovendo un dialogo franco interno ed esterno ai Palazzi, mai nascondendo l’iniziale perplessità che ci ha tenuti impegnati per settimane.

Nel solito marasma dell’opinione pubblica, soprattutto a livello locale, ciò che è mancata è una sana dose di autocritica o analisi del contesto tarantino legato all’accoglienza: ad esempio, si è forse dimenticato che proprio l’hotspot di Taranto, grazie a un esposto dell’attuale presidente della commissione Affari costituzionali, il collega Brescia, fu attenzionato pochi mesi fa dall’Anticorruzione proprio in merito alla gestione, da parte del Comune di Taranto, per la sussistenza di profili di anomalia e criticità. La stessa Amministrazione, mesi più tardi (ottobre 2018), non ha fornito, in maniera repentina e trasparente, le motivazioni riguardo la sospensione dell’ultima procedura di gara aperta per la gestione e il funzionamento del punto di crisi. Il motivo? A volerlo sapere sono solamente io?

Evidentemente si, come del resto è chiaro quanto sia più semplice per molti indossare una “maglietta” piuttosto che affrontare questioni irrisolte, magari per rimanere in linea con la prossima competizione politica/elettorale, oppure persistere nell’onda dell’endorsement di bandiera purchessia, non importa. Continuo a camminare a testa alta, anche sul Decreto sicurezza”