Ho firmato anche io l’appello parlamentare!

SOSTENERE LA PROSSIMA GENERAZIONE DI LEADER CURDI E DEL RESTO DELLA REGIONE [L’APPELLO]

“Siamo parlamentari del Parlamento italiano e del Parlamento europeo, molto preoccupati per l’offensiva militare lanciata dal Presidente turco contro la popolazione curda della Siria e in generale per le condizioni di tutta la regione. Molti civili sono stati uccisi, tanti altri sono stati feriti.

In queste settimane la comunità internazionale ha mostrato di non disporre della volontà necessaria per mettere fine all’offensiva turca. Anche l’Unione Europea sembra mancare degli strumenti adeguati per intervenire efficacemente, e il coordinamento degli sforzi diplomatici degli Stati membri appare insufficiente a molti cittadini europei. Se gli avvenimenti recenti dimostrano l’urgente necessità di una più forte integrazione europea, aumenta pure il numero di coloro che chiedono quale sia il senso dell’Europa, se non sappiamo intraprendere azioni efficaci nemmeno quando siamo di fronte ad eventi così drammatici e violenti. Vogliamo per questo, come italiani membri del nostro Parlamento nazionale e del Parlamento europeo, fare la nostra parte per contribuire nel medio termine a ridare speranza, investendo sulle nuove generazioni, su istruzione e cultura, sul rafforzamento di una nuova leadership nella regione.

Ci impegniamo pertanto a promuovere un’iniziativa per istituire un programma di borse di studio rivolto ad un numero significativo di giovani emergenti provenienti dalla Turchia, dalla Siria, dall’Iraq, dall’Iran, che comprenda i cittadini curdi di questi Stati, e allo stesso modo da altre aree fragili del Medio Oriente e del Nord Africa, per passare un anno in una università o istituto di ricerca nell’Unione Europea.

Le borse dovranno coprire le spese per il viaggio, l’alloggio e il mantenimento, come pure le tasse universitarie. Andranno assegnate a giovani politici, attivisti, innovatori e imprenditori sociali, e altri ad alto potenziale che lavorano nel settore pubblico, privato e nel terzo settore – e che sono impegnati nel perseguire i valori democratici e il rispetto dei diritti umani e vogliono allargare le proprie conoscenze e reti, per potenziare il loro ruolo nella società grazie ad un’esperienza di un anno in uno Stato membro dell’UE. Almeno la metà di queste borse dovrà andare a donne.

Ci impegniamo a promuovere in Italia l’istituzione delle prime 100 borse. Contestualmente, promuoveremo l’adesione alla nostra iniziativa di altri parlamentari che siedono nei parlamenti nazionali e nel Parlamento europeo, affinché altre borse di studio con la stessa finalità possano essere istituite in più Paesi dell’Unione europea, anche grazie all’impulso e alla collaborazione delle istituzioni europee”.

[fonte repubblica.it – credit photo repubblica.it]