Con la collega Valentina Palmisano, commissario Giustizia presso la Camera dei Deputati, abbiamo fatto visita, ieri pomeriggio, alla casa circondariale “Carmelo Magli” di Taranto. Numerosi sono gli spunti che abbiamo raccolto per la relazione che redigeremo per il ministero della Giustizia: non ci sono criticità insormontabili ma una cosa è certa, l’Istituto tarantino merita la massima attenzione, soprattutto dopo l’ultimo sconveniente episodio del drone, sul quale speriamo si possa fare al più presto la massima chiarezza!
Ciò che abbiamo riscontrato…
I detenuti sono in sovraffollamento:
Secondo fonte DAP, aggiornata al 01/10/2018, la capienza su carta del carcere di Taranto dovrebbe attestarsi intorno ai 306 detenuti, nella realtà sono 594. Forse, qualcosa in più, in base alle cifre che ci sono state dette ieri nel corso della visita.
Il personale penitenziario è notevolmente carente. Per essere chiari, sulla carta, per ogni turno, dovrebbero essere impiegati circa 24 agenti di polizia penitenziaria ma in realtà se ne contano quasi la metà: per tre settori di detenzione un solo agente al controllo.
È evidente come questo aspetto si traduca negativamente in termini di sicurezza interna al carcere e, potenzialmente anche esterna.
Perché è una visita importante…
Prima di tutto per la relazione redatta da chi il territorio lo vive, quindi in linea con la visita presso il carcere anche in vista della necessità di un provvedimento di assunzioni straordinario già previsto dall’attuale governo.
Perché crediamo che il rispetto dell’articolo 27 della Costituzione passi anche dalla sussistenza di buone condizioni sia a livello di organico sia strutturale delle carceri italiane.
Ad oggi non possiamo dire che, soprattutto sul versante del personale operante, esistano condizioni favorevoli, appare quindi urgente provvedere a un riordino complessivo e rispondente alle reali esigenze di queste particolari realtà.