DALLA CROCE ROSSA ITALIANA ALL’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA…
GLI EFFETTI DEL RIORDINO DELLA CRI SULLE PERSONE

In sintesi è questo il titolo che vorrei agganciare all’ultima interrogazione parlamentare che ho presentato proprio su una delle conseguenze della cosiddetta smobilitazione della Croce Rossa Italiana, che, come Ente di diritto pubblico è stata chiamata a promuovere l’opera di assistenza sanitaria, di educazione e prevenzione igienica, infine di recare soccorso in caso di calamità pubbliche o di eventi sismici.

DA SCENARI DI GUERRA ALLE FOTOCOPIE A SCUOLA

Donne e uomini che dopo aver lavorato per anni in missioni all’estero, dopo esser stati addestrati e arruolati anche per contrastare gli attacchi militari, si ritrovano a svolgere un’attività distante anni di luce da quella di partenza, quale ad esempio l’assistente tecnico amministrativo all’interno della scuola.

Che sia chiaro, chi si adopera per far funzionare al meglio un’amministrazione ha tutto il mio rispetto ma, ció che contesto, è la strategia di ricollocazione dell’ex personale CRI, la quale non ha tenuto completamente conto delle professionalità di queste persone.
E basterebbe leggere i numerosissimi comunicati sindacali del personale ATA per comprendere come lo scontento aleggi anche tra coloro che invece hanno scelto di svolgere la mansione amministrativa all’interno delle scuole.

LA RICOLLOCAZIONE QUINDI SCONTENTA TUTTI
Gli ex dipendenti CRI sono stati letteralmente catapultati all’interno di un contesto a loro estraneo, senza una adeguata preparazione. Da qui, infatti, le lamentele di chi veste i panni del personale ATA per scelta!

I numeri degli ex dipendenti CRI ricollocati sono davvero enormi, tanto che fioccano a decine le cause pendenti davanti a vari Tar!

Questo aspetto della ricollocazione è solo uno dei tanti tasselli che caratterizzano la vicenda legata alla Croce Rossa Italiana. Storia tenuta al margine dalla stampa e dalla precedente politica al governo. È mia intenzione iniziare, con la collaborazione di colleghi appartenenti anche ad altre commissioni permanenti, oltre alla Difesa, a seguire più da vicino le vicende legate all’Ente prima pubblico, ora in fase di transizione verso il privato.