Il Governo ha ritenuto di chiarire in maniera stringente che non ci sarà immunità per il gestore Mittal in sede penale, civile e amministrativa per la violazione di norme sull’incolumità pubblica, sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori.
Le residuali tutele legali sono inoltre limitate solo per alcuni impianti – non a tutto lo stabilimento – dove è prevista la realizzazione delle singole prescrizioni ambientali con un tempo ben definito fino alla realizzazione della singola prescrizione.
Tuttavia con questo testo, riteniamo non raggiunto il bilanciamento degli interessi tra impresa, cittadini e diritti costituzionali, in virtù della mancanza di una Valutazione del Danno Sanitario preventiva che ci possa dire già da subito quale sarà l’impatto sanitario quando tutte le prescrizioni verranno realizzate.
Inoltre, poiché lo Stato ha ritenuto strategiche le fabbriche di Taranto, alla città deve essere riconosciuta la sua strategicità proseguendo e formalizzando il piano di riconversione economica che, tra le altre cose, possa dotarla di infrastrutture per i collegamenti da e per Taranto, università di Taranto, tutela del patrimonio naturalistico, paesaggistico e archeologico, area marina protetta delle isole Cheradi e del Mar Piccolo, Sovrintendenza Speciale, in quanto riteniamo insufficienti, oltre che datati, gli interventi del CIS, che comunque devono essere accelerati nella realizzazione.
Questa è la nostra posizione che porteremo sul tavolo del nuovo Esecutivo. Invitiamo i colleghi della nuova maggioranza a sostenere le nostre proposte!
[nota congiunta con Gianpaolo Cassese Rosalba De Giorgi Mario Turco e Giovanni Vianello]