Le storie dei migranti che hanno tentato la sorte lungo la rotta mediterranea, la sfida delle forze dell’ordine impegnate nelle operazioni di salvataggio, il lavoro della magistratura alle prese con indagini internazionali complesse nel tentativo di assicurare i trafficanti di uomini alla giustizia e il punto di vista delle istituzioni locali cui spetta la gestione dei centri di accoglienza.

C’è tutto questo in “Migranti: storie di un fenomeno”, il volume curato da Agc Communication, che abbiamo presentato oggi nella Sala Stampa della Camera dei deputati insieme ai relatori Graziella Giangiulio (condirettore di AGC Communication) ed Eric Molle (Senior Analyst dell’agenzia). Un’occasione per discutere e analizzare le dinamiche dei flussi migratori che interessano i confini europei e valutare le possibili evoluzioni del fenomeno anche alla luce di quanto sta accadendo in Afghanistan e nelle aree limitrofe. 

Nelle ultime settimane l’Italia, assieme a molti altri Paesi, cercherà di gestire l’ingente flusso migratorio proveniente dall’Afghanistan dopo l’avanzata talebana. Ma l’interpretazione del fenomeno si basa spesso – anche in questo caso – su un’analisi limitata, che giudica la migrazione come emergenza, diretta conseguenza della crisi. Sebbene questo in parte sia vero, dobbiamo tenere conto che i flussi nella regione, come altrove,  esistevano già prima della guerra, dell’intervento militare occidentale e persino del ritorno dei talebani al potere. La giornata di domani sarà l’occasione per riflettere anche su questo. 

Il condirettore di AGC Communication, nonchè co-autrice del volume Graziella Giangiulio, ci ha spiegato che “il libro è frutto di un lavoro di ricerca e analisi durato due anni, che abbiamo potuto portare avanti grazie ai nostri tirocinanti e agli studenti universitari che collaborano con noi. L’obiettivo era quello di cercare di mettere in evidenza le criticità che questo fenomeno comporta da diversi punti di vista. Non per criticare il sistema ma per arrivare a capire quali sono le soluzioni ideali per governare questa realtà. Anche perché le migrazioni ci sono sempre state e continueranno ad esserci. Il nostro compito come analisti è suggerire le metodiche migliori per la loro gestione efficace e sicura, con uno sguardo lungimirante alla dimensione geopolitica del fenomeno”.

Un nuovo punto di vista che è emerso dalle diverse voci interpellate dagli autori: Antonio Albanese, Sarah Dongiovanni, Graziella Giangiulio, Renato Loiero, Eric Molle, Ilaria Serpillo. Ad essere ascoltati i protagonisti del viaggio, i migranti e ancora chi si occupa del contrasto al traffico di esseri umani: Guardia di Finanza e Magistratura e ancora voce data a chi si occupa dell’accoglienza i CAS e gli SPRAR, le amministrazioni locali, infine non poteva mancare uno sguardo attento alla spesa in materia e alle normative internazionali che regolamentano il fenomeno.

La fotografia che emerge è che un quadro disorganico fatto di tanta buona volontà. A fare la differenza sono gli uomini a ingessare i meccanismi, le regole e le procedure spesso obsolete rispetto alle problematiche vissute da chi parte.

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