Rinnovamento, cambiamento, futuro sono le parole più ostentate dalla politica, talmente esibite che posso con facilità parlare di abuso. Ho visto in prima persona questa pratica manifestarsi in Parlamento quando i temi si sono scontrati con gli interessi, relegando i valori a mero strumento per incensare le piazze. 

Ho continuato a lavorare misurando però la distanza tra il mio percorso e quello di chi per tanto tempo mi ha affiancato. 

Oggi decido di far parte del progetto di Insieme perché scelgo di accorciare le distanze, per iniziare a condividere un nuovo percorso che sì esprime la memoria storica di questo Paese ma che, ribadendo una forte e precisa appartenenza valoriale, ha la voglia e la forza per aprirsi a un nuovo modo di fare politica. 

Sono in Insieme perché ad oggi è l’unica forza politica capace di circondare una proposta con il merito, che proviene dalla reale conoscenza dell’esigenza da colmare, dall’analisi del contesto sociale e storico e dalla costruzione di una visione strutturata e accessibile a tutti. 

Quindi la ricentralizzazione dell’uguaglianza all’interno del dibattito sociale e politico, ma anche la volontá politica di far diventare l’Italia la strada preferenziale del dialogo e della collaborazione fra i popoli sono i punti di partenza del mio nuovo percorso. 

Il nostro Paese non è un ponte figurato nel Mediterraneo ma un’area riconosciuta geopoliticamente come strategica in un contesto territoriale di forti tensioni. Per questo, come componente della commissione Esteri della Camera, ho riconosciuto in Insieme la volontà di immaginare un ruolo per l’Italia che guardi con lungimiranza al nostro posizionamento in Europa e nella compagine atlantista, non dimenticando la questione delle migrazioni e della stabilizzazione del bacino Mediterraneo. 

Non meno importante per la mia scelta è anche l’attenzione dimostrata verso la profonda trasformazione del ruolo dell’impresa e della sua responsabilità sociale, a cominciare da quanto sta accadendo nella mia Taranto da decenni.

Sono motivata a essere parte integrante di un gruppo politico estraneo alle attuali logiche parlamentari, perché la visione di Insieme corrisponde ai fini per i quali ho cercato di lavorare nel corso di tutto il mio mandato. Auguro a tutti noi di porre alla base della nostra azione l’esigenza di una radicale trasformazione delle dinamiche sociali, culturali ed economiche che governano il Paese, rinunciando a inseguire il consenso fine a se stesso e alla propria conservazione.