Proprio oggi è stata incardinata in commissione Difesa la risoluzione a mia prima firma che chiede il monitoraggio dell’esposizione all’amianto presente nelle strutture militari!

Credo occorra un quadro quantomai chiaro per modulare in maniera più efficace ed efficiente gli interventi per la rimozione dell’amianto nelle strutture militari, azioni del tutto mirate a tutelare l’intero personale, sia civile che militare.

Il cuore e l’obiettivo primario della mia risoluzione…

I punti di forza di quest’atto, che si arricchirà tramite gli spunti e le osservazioni di eventuali audizioni, sono in sostanza due:

  1. l’impegno richiesto al Governo per l’adozione di concrete iniziative atte a sostenere, anche finanziariamente, le attività di monitoraggio e bonifica dell’amianto in tutti gli stabilimenti militari in cui la fibra killer è stata usata
  2. l’ulteriore impegno richiesto al Governo per valutare la possibilità di attivare un percorso più puntuale per il riconoscimento delle cosiddette ‘vittime del dovere’, per i quali è prevista una speciale elargizione.
  3. Chiedo poi la possibilità che tutte le regioni italiane adottino un protocollo di sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto, verificando nello specifico che vi sia un accesso gratuito, rispettoso di tempi congrui e uniforme a livello nazionale al percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale.

Si tratta di una risoluzione che si muove nel solco della prevenzione, affinché vengano evitate le morti e le malattie che l’uso dell’amianto ha continuato a mietere nei decenni e che, ancora oggi, sono evidenti in questa immane tragedia che sta colpendo e ha colpito operai e militari, i quali hanno continuato a lavorare su mezzi e in luoghi dove la presenza della fibra era accertata.