Una premessa. Lasciamo per un momento da parte l’istinto che spinge frettolosamente a scagliarsi contro i soliti attacchi a un’opinione pubblica creata ad hoc da una certa stampa italiana, che da troppo tempo si sente più a suo agio nel campo delle analisi fantasiose, delle elucubrazioni e degli impliciti che non esistono. Andando al di là di una quanto mai verosimile lettura fra le righe del contesto politico e sociale in cui stiamo vivendo, vi esorto a basarvi sui fatti e sulle impressioni dei nostri leader che le situazioni le vivono in prima persona.
Finita la premessa, mi ricollego agli ultimi accadimenti europei, ossia l’intervento del nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Parlamento europeo di qualche giorno fa.
Conte afferma alcune cose molto importanti e non sono unicamente le frasette reiterate in queste ore dalla stampa come “per chi mi ha attaccato all’Europarlamento è stato IL CANTO DEL CIGNO”, “ATTACCHI SCOMPOSTI”, “IL GOVERNO NON CADRÀ”.
Queste sono SEMPLIFICAZIONI GIORNALISTICHE, parole scelte a dovere per creare un flusso di opinione limitata al concetto “noi contro loro”.
La verità è che davvero stiamo lavorando a un cambio di rotta, in Italia e in Europa, affinché queste due realtà strettamente contigue siano più eque e solidali e perseguano una reciprocità d’intenti che di fatto era alla base del concetto originario di Unione Europea.
Cosa accade però? Accade che quando il propulsore solitario del cambiamento, Giuseppe Conte, si scontra con l’establishment affaristico, il corto circuito diventa quasi inevitabile. Dice bene quando afferma “Il mio è un governo che esprime il cambiamento in Italia e in Europa, per questo mi hanno attaccato […] sono figli di forze con una vecchia ispirazione, il nuovo vento li spiazza”.
Una sintesi perfetta e immediata che assurge Conte a unico rappresentante dell’unità e dell’azione di questo Esecutivo.
Il nostro Presidente del Consiglio non è il “prestanome di un comitato d’affari”, è un uomo libero, senza lacci e lacciuoli ai polsi, non è un politico di professione ma proviene dalla società civile, insomma è l’esempio più lampante di quella che è la reale Italia che vuole crescere e andare avanti senza bacchettamenti e sperequazioni di sorta.