Con almeno un decennio di ritardo, da oggi tutti gli italiani sanno che la concessione di autostrade ai Benetton è stata un regalo clamoroso che ha consentito loro di fare gli imprenditori non con il loro capitale, ma con quello dei cittadini. Il contratto prevedeva infatti una rendita garantita del 7%: una rendita spropositata!
Ieri il Ministro Toninelli, pochi minuti prima della sua informativa sul crollo del Ponte Morandi di Genova davanti alle commissioni riunite Ambiente di Camera e Senato, ha reso noto attraverso la sua pagina facebook l’intendimento di Autostrade per l’Italia di voler fare finalmente trasparenza, cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all’interesse pubblico. Ma il ministro delle Infrastrutture già venerdì scorso, come testimoniato dalla lettera allegata sotto al suo post facebook, aveva dato mandato alla dirigenza del Mit di tirare fuori tutti gli atti, gli allegati e il Piano finanziario connessi alla convenzione. E ciò malgrado le fortissime pressioni interne ed esterne in senso contrario che ha subito e continua a subire, compresa la diffida inviata a suo tempo da Autostrade per l’Italia a pubblicare tutto.
Da pochissimo sono online sul sito del Ministero tutti gli atti delle altre convenzioni da cui scaturiscono le concessioni ai grandi gestori di circa 6mila chilometri di autostrade.
Come ha ribadito anche il vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, “l’imprenditore a rischio zero è un’invenzione tutta italiana. Di solito è amico di quelli che furono i partiti di governo, non disdegna di assumere nelle sue aziende uomini di partito (trombati o meno), finanzia lautamente in maniera opaca o meno i partiti e i giornali a loro collegati infatti il suo nome non compare quasi mai nella carta stampata. Chiamiamolo col suo nome: PRENDITORE”.
MA CHI SONO QUESTI PRENDITORI?
Sono coloro che hanno preso possesso delle infrastrutture italiane, pagate dai nostri nonni e dai nostri padri, e grazie a politici compiacenti le hanno trasformate in macchinette mangiasoldideicittadini.
I prenditori delle autostrade per un decennio ci hanno fatto pagare i pedaggi molto più di quanto avremmo dovuto con il benestare della mala politica dei vecchi partiti.
In questo senso, ieri nel corso della sua audizione alla Camera, il Ministro Toninelli è stato molto chiaro: “Nel 2016 i ‘signori delle autostrade’ hanno fatturato quasi 7 miliardi. Di essi, 5,7 miliardi derivano dai pedaggi autostradali. Allo Stato sono tornati appena 841 milioni. Nel frattempo, dati del Ministero, gli investimenti sono calati del 20% rispetto al 2015 e per la manutenzione si sono spesi appena 646 milioni, il 7% in meno rispetto all’anno prima”.
L’aspetto più grave di questa situazione che si è venuta a creare è che chi stava al governo li ha sempre protetti, addirittura fino all’anno scorso con il governo di Renzi che ha dichiarato solo dieci giorni fa: “Quando e perché è stata prorogata la concessione? Nel 2017, seguendo le regole europee, dopo un confronto col commissario UE Vestager (altro che leggina approvata di notte, è una procedura europea!), si è deciso di allungare la concessione di quattro anni, dal 2038 al 2042, in cambio di una fondamentale opera pubblica”. Anziché preoccuparsi dei piccoli imprenditori e dei loro drammi quotidiani, hanno pensato a prolungare, mantenendoli secretati, i privilegi dei prenditori.
Notizia di questa mattina è che di sicuro Autostrade per l’Italia si occuperà dei risarcimenti ma non della ricostruzione del Ponte, perchè come ha detto Toninelli ai microfoni di Radio Anch’io: “Sarebbe irrispettoso nei confronti delle famiglie e dei cittadini”.
L’affidamento dei lavori per la ricostruzione del Ponte sarà prerogativa di Fincantieri e Cassa depositi e prestiti, “è una decisione del governo”, ha detto Toninelli.
Il governo è compatto nel non permettere più ai privati di speculare!
Sempre ieri durante l’audizione sul crollo del Ponte Morandi, le opposizioni, in particolare esponenti del Pd, hanno avuto il coraggio di dire che poco o nulla è stato detto sulle misure intraprese e da intraprendere sul fronte degli sfollati, che ricordo essere 566, di cui 194 già sistemati presso i presidi di prima accoglienza e alcune strutture alberghiere della zona. Non è così! Perchè sono state consegnate già 20 case, mentre entro la metà di novembre è garantito che tutti avranno una sistemazione alternativa alla loro abitazione, purtroppo coinvolta nel crollo del Ponte genovese. Da subito inoltre la Presidenza del Consiglio ha stanziato cinque milioni di euro e successivamente altri 28 (scorso 18 agosto) a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.