Sono una parlamentare della Repubblica italiana, componente della commissione Affari Esteri e comunitari della Camera dei Deputati e della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi. Sono stata nominata vice presidente del Comitato permanente sulla politica estera per il Mediterraneo e per l’Africa.
Sono pugliese, precisamente di Crispiano, una cittadina in provincia di Taranto. Sono nata nel 1978 e nella vita sono un grafico pubblicitario ed editoriale, specializzata nel settore del racing. Proprio grazie a questa bellissima professione ho imparato a lavorare in squadra, a confrontarmi e a collaborare con i colleghi per raggiungere gli obiettivi del team. Voglio sottolineare questo aspetto perchè ritengo questa mia esperienza professionale un vero e proprio modus operandi, che mi accompagna anche durante l’esperienza parlamentare che ormai vivo dal marzo 2018.
Sono moglie e mamma, vivo orgogliosamente a Crispiano per cui ho sviluppato un forte attaccamento: questa bellissima cittadina nella provincia di Taranto è il posto in cui sono nata e cresciuta, ed è proprio l’affetto e il senso di appartenenza al mio territorio che mi ha portato qualche anno fa a intraprendere un percorso universitario assai vicino alla cultura tarantina. Ho conseguito infatti una laurea triennale in Lettere e Culture del Territorio, successivamente la laurea magistrale in Filologia Moderna.
Gli anni dell’adolescenza sono stati segnati da alcuni avvenimenti decisivi che hanno segnato il mio carattere e la mia formazione, anche politica: appartengo infatti alla generazione che ha vissuto la fine della Prima Repubblica con il travolgimento dell’inchiesta Mani Pulite, l’ascesa di Silvio Berlusconi e quindi l’allontanamento progressivo dei cittadini da una politica sempre più distante dai bisogni degli italiani. Ho osservato le vicende che si sono susseguite con spirito critico, in definitiva non mi riconoscevo affatto negli intenti e nelle promesse dei partiti di allora.
Nella città in cui vivo, ossia Taranto, il totale distacco della politica dagli interessi della cittadinanza si è tramutato in un continuo susseguirsi di decreti, i cosiddetti Salva Ilva/Ammazza Taranto. Questo è uno dei motivi principali che ha animato sin da subito il mio attivismo e che di conseguenza mi ha spinta a rimboccarmi le maniche per amore dei miei figli e della mia terra.
In tutta coscienza e sincerità, parlando come mamma, non ho mai trovato altro modo, se non con l’esempio, di mostrare ai miei figli che combatto ogni giorno per consegnare nelle loro mani un futuro migliore, una società più equa che si basi su pilastri quali l’onestà, il merito, la condivisione.
Grazie a tutta l’esperienza acquisita nel mio percorso di cittadinanza attiva, alla forza e determinazione che metto in ogni cosa che faccio, voglio continuare a dare anche in Parlamento il mio contributo per il bene collettivo, per la tutela della sicurezza nazionale, per ridare voce e speranza a tutti quei cittadini che si sentono dimenticati e calpestati, soprattutto a chi chiede il riconoscimento formale del diritto alla salute e del diritto a un lavoro dignitoso. State certi che agirò e lavorerò con tutto il mio impegno per concretizzare politiche rivolte al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, non dimenticando di volgere lo sguardo anche al di là dei nostri confini nazionali.